Prestiti senza busta paga e senza garante nel 2022: si può fare? Ecco come ottenerlo
Consigli e indicazioni per ottenere un prestito senza garanzie di busta paga e garante
Quello che il mondo sta attraversando è un periodo abbastanza complicato: le spese aumentano ed a volte si fa difficoltà a gestirle con le risorse che si hanno a disposizione. Per questo motivo sono in continua crescita le richieste di prestiti con lo scopo di avere maggiore liquidità: tra le tante domande pervenute a banche e finanziarie ci sono anche quelle che provengono da soggetti che non hanno un documento di reddito e non possono presentare altri tipi di garanzia. Ma è davvero possibile ottenere un prestito senza busta paga e senza garante? Cerchiamo di capire se è un’operazione fattibile e vediamo quali sono le possibili soluzioni.
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Cosa serve per ottenere un prestito
Purtroppo le banche e le società finanziare prima di concedere un finanziamento verificano la presenza di una serie di requisiti: affinché la propria domanda di prestito venga accettata è necessario avere almeno 18 anni e non aver superato il limite massimo di età alla scadenza del piano di rimborso (solitamente sono 70 o 75 anni), essere residenti in Italia, non avere avuto dei problemi con il rimborso di finanziamenti in passato e percepire un reddito dimostrabile. Ovviamente il tutto deve essere riscontrabile sui documenti presentati insieme alla richiesta di finanziamento: carta d’identità, codice fiscale e documento di reddito. Proprio quest’ultimo può creare non pochi dubbi. Cos’è un documento di reddito?
La prima cosa che viene in mente è la busta paga, ovvero quel documento che i datori di lavoro fanno avere ai loro dipendenti quando gli pagano lo stipendio; su di esso vengono riportate alcune informazioni sulla posizione del lavoratore e i dati sulla formazione della sua retribuzione. Ma bisogna subito fare chiarezza: la busta paga non è l’unico documento di reddito che viene accettato dagli istituti di credito: possono ottenere un prestito senza busta paga e garanzie ulteriori i lavoratori autonomi e i professionisti presentando la loro dichiarazione dei redditi, ma anche i pensionati presentando i loro ultimi cedolini della pensione. Per tutti i soggetti che non rientrano in queste categorie bisogna invece fare un discorso a parte.
È possibile richiedere un prestito senza busta paga e senza garante?
Come si può leggere sui fogli informativi pubblicati sui siti delle banche e delle finanziarie, esiste la possibilità di erogazione di prestito assistito da garanzie. La garanzia che gli istituti di credito gradiscono di più è rappresentata dalla presenza di una persona solida economicamente e affidabile finanziariamente che si impegni a pagare le rate del prestito nel caso in cui il debitore principale non lo faccia. Questa figura viene chiamata garante. La sua presenza permette di accedere a prestiti a condizioni praticamente identiche a quelle dei normali finanziamenti, come dimostrano anche gli esempi di calcolo della rata riportati su questo approfondimento sui prestiti senza busta paga di Agos Ducato. Ma non è sempre facile trovare una persona che sia disposta ad assumersi questo impegno.
Si entra quindi nell’ambito dei prestiti senza busta paga e garante: chiaramente sono molto più difficili da ottenere, ma c’è ancora qualche tentativo da fare, anche se difficilmente si potranno ottenere importi superiori ai 5.000 euro. Tutto ruota intorno alle garanzie alternative che il richiedente riesce a presentare per convincere l’istituto di credito ad erogare il finanziamento. Sono da escludere a priori le ipoteche sugli immobili: questo tipo di garanzia viene accettata solo per finanziamenti di grande entità come ad esempio i mutui, mentre per i prestiti di importo contenuto (per i quali si tratterebbe quindi di ipoteca parziale) comporterebbero alla banca uno spreco enorme di tempo e risorse per recuperare le somme prestate in caso di insolvenza da parte del debitore.
Sicuramente qualche possibilità in più ce l’ha chi può contare su un’entrata di denaro sicura e stabile. Non avrà la stessa “forza” del reddito, ma comunque può portare ad un altro livello la capacità di rimborso del richiedente. Gli esempi più comuni sono rappresentati dalla rendita garantita da un investimento finanziario, dall’assegno di mantenimento che viene pagato mensilmente dall’ex coniuge o dal canone di affitto pagato ogni mese dagli inquilini a cui è stato affittato un immobile o un locale di proprietà. L’istituto di credito quando riceve domande di finanziamento con garanzie alternative valuta ogni singolo caso, quini non è possibile dire a priori quali sono le garanzie alternative che permettono di superare con successo l’analisi di fattibilità.
Soluzioni di finanziamento senza busta paga e senza garante
Se allarghiamo lo sguardo anche al di là delle tradizionali formule di finanziamento personale è possibile scoprire qualche altra soluzione che, in determinate circostanze, permette di ottenere un prestito senza busta paga e senza garante. Si pensi per esempio ai prestiti d’onore, opzione riservata agli studenti meritevoli che intendono ottenere le risorse per proseguire il loro percorso di studi. Per accedere a questi finanziamenti è necessario rispettare determinati standard di rendimento; sono erogati da istituzioni finanziarie convenzionati con istituti scolastici e atenei ed hanno delle caratteristiche molto interessanti. Innanzi tutto, i tassi di interesse sono molto bassi e le rate possono essere flessibili. Molto spesso il rimborso inizia dopo che il percorso di studi è stato terminato ed in alcuni casi viene aggiunto un ulteriore periodo di tempo per consentire al beneficiario del prestito di trovare un’occupazione.
Un’altra opzione molto interessante è quella rappresentata dai prestiti su pegno. Possono essere ottenuti senza busta paga e non occorre il garante perché la garanzia è rappresentata dall’oggetto impegnato. Anche Unicredit eroga prestiti su pegno senza busta paga. Alla base del finanziamento c’è un meccanismo semplice ma efficace: il cliente si reca presso l’istituto erogante portando con se un oggetto di valore da dare in pegno, ricevendo in cambio una somma di denaro calcolata in base alla stima del valore dell’oggetto. Insieme al denaro, il richiedente riceve anche una polizza di pegno, la ricevuta che dovrà essere riconsegnata alla banca quando si tornerà per restituire il prestito (ovviamente aumentato dagli interessi pattuiti) e riscattare l’oggetto impegnato.
Gli oggetti che possono essere presentati per il pegno devono essere beni di valore come le monete preziose, i gioielli, gli orologi, l’argenteria e gli oggetti in oro; il loro valore viene stabilito da una perizia, ma l’importo erogato non può superare l’80% di questa stima. La legge prevede una durata massima di 12 mesi per il prestito su pegno: se il cliente non rimborsa quanto dovuto entro la scadenza rischia di perdere definitivamente l’oggetto impegnato; ha infatti trenta giorni di tempo per versare l’importo maggiorato dagli interessi per la banca e dagli interessi di mora, dopo di che il bene viene messo all’asta. Dopo la vendita, l’istituto trattiene la somma necessaria per coprire il prestito, gli interessi e gli altri oneri dell’operazione, mentre l’eventuale rimanenza può essere riscossa dal cliente entro cinque anni.
L’ultimo paragrafo di questo viaggio tra i prestiti senza busta paga e senza garante lo dedichiamo ai finanziamenti erogati da enti pubblici. Solitamente vengono concessi grazie a dei fondi nazionali o europei con l’obiettivo di rendere più facile l’accesso al credito di determinate categorie di soggetti (in particolar modo disoccupati, donne e giovani) di sostenere l’economia di determinate zone del Paese. In linea di massima questi finanziamenti vengono gestiti attraverso dei bandi a livello regionale o nazionale e sono concessi per la creazione o lo sviluppo di progetti imprenditoriali. Anche in questo caso non bisogna presentare alcun documento di reddito e non è necessario aver un garante, anzi: come detto, il più delle volte questi finanziamenti sono indirizzati proprio a soggetti che difficilmente riuscirebbero ad accedere ai tradizionali prestiti. I finanziamenti di questo tipo di solito prevedono delle condizioni vantaggiose (rimborso facilitato, garanzia pubblica, tasso zero o contributo a fondo perduto). Per avere un’idea delle possibilità che ci sono attualmente potrebbe essere interessante fare un giro sul sito ufficiale di Invitalia (ovvero l’agenzia che si occupa della gestione dei bandi nazionali) o sui siti della propria regione di appartenenza.
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