Prestito tra parenti senza interessi: legge, contratto e accordi
Come regolarmentare? Scrittura privata e accordo legale
Se non si ha lavoro, e non si hanno garanzie da poter offrire alla banca, o peggio ancora, ci è stato negato il prestito, la soluzione migliore è quella di sottoscrivere un prestito tra parenti senza interessi. Se hai la fortuna di avere una famiglia che ti sostiene, con un capitale solido a disposizione, piuttosto di farli intervenire come garante, puoi direttamente chiedere il prestito a loro eseguendo una scrittura privata che ne determini i termini di restituzione del prestito.
Il prestito tra parenti senza interessi è un finanziamento a tutti gli effetti, in cui le due parti si accordano privatamente sulla data di restituzione del prestito, e sui metodi di rimborso. I due soggetti sono vincolati da parentela, e il capitale prestato non è destinato a generare un guadagno al creditore attraverso gli interessi, ma ad aiutare il debitore a migliorare una situazione economica precaria.
Il prestito tra parenti senza interessi è anche chiamato prestito infruttifero o finanziamento a titolo gratuito. Il creditore, rinunciando agli interessi, rinuncerà di conseguenza alla creazione di reddito. Proprio per questo motivo, all’interno della scrittura privata, va segnalato espressamente che il creditore rinuncia agli interessi, e richiede al debitore di restituire semplicemente la cifra prestata.
La scrittura privata, inoltre, serve a giustificare l’entrata di una cifra consistente nelle tasche del debitore, che altrimenti dovrebbe inserirlo come reddito percepito, e a giustificare l’uscita avvenuta sul conto corrente del creditore. Nel caso di decesso prematuro del creditore, inoltre, gli eredi saranno tutelati grazie al contratto di finanziamento, e potranno richiedere la restituzione del prestito da parte del debitore come se lo avessero stipulato loro stessi.
Il prestito tra parenti può avvenire tra genitori e figli, oppure tra parenti di qualsiasi grado, come per esempio tra cugini, o tra zii e nipoti.
Solitamente non vengono richieste garanzie, a meno che sia il parente creditore stesso a non concedere la fiducia di restituzione del prestito e a richiedere una sicurezza alternativa nel caso il richiedente non sia in grado di onorare l’accordo. In quest’ultimo caso, infatti, il parente avrebbe diritto addirittura a pignorare il debitore per ottenere un risarcimento.
Nel prestito tra parenti, non è necessario che il richiedente abbia un lavoro, né che questo abbia caratteristiche specifiche. Inoltre, non si tratta di un prestito finalizzato, e il capitale può essere speso come necessita il debitore. Può capitare, tuttavia, che chi presta il denaro desideri che questo venga utilizzato per determinati scopi al fine di far risollevare economicamente e finanziariamente chi ne necessita. In questo caso, è possibile scrivere all’interno del contratto eventuali imposizioni legate al prestito.
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Prestito tra parenti: cosa dice la legge in merito
Il prestito tra parenti è regolamentato dalla legge esattamente come ogni altro prestito. Chi presta il denaro, infatti, non può trasferire importi superiori ai 3mila euro per transazione, o comunque per contratto. Questa imposizione è per evitare operazioni di riciclaggio, o comunque attività illegali.
Pur trattandosi di un accordo tra privati legati da vincolo parentale, la legge ammette che il creditore richieda gli interessi sulla restituzione del finanziamento. Proprio per questo motivo, se si tratta di un prestito infruttifero con l’unico scopo di aiutare il debitore, deve essere specificato sulla scrittura privata. In assenza di questo, infatti, il finanziamento viene considerato oneroso, e pertanto, in grado di generare reddito per il creditore.
Gli interessi sono considerati dalla legge un reddito vero e proprio, e come tali devono essere inseriti all’interno della dichiarazione dei redditi. Proprio per tale motivo, nel caso non vengano percepiti, deve essere specificato.
Il richiedente, inoltre, può richiedere a più prestiti presso lo stesso parente, pur non avendo terminato di restituire l’intero capitale ricevuto. Il nuovo capitale potrà essere integrato all’interno del precedente contratto. Tuttavia, la richiesta della nuova cifra in prestito non deve essere immediata.
La restituzione del denaro, inoltre, può avvenire anche tramite cambiali, se espressamente accettate da chi mette a disposizione il capitale.
La rateizzazione e la durata del piano di rimborso può avvenire in un tempo più o meno lungo a seconda delle scelte delle parti tirate in causa, e deve essere realistico per permettere al richiedente di restituire i soldi senza aggravare ulteriormente la sua situazione finanziaria.
Infine, la richiesta di garanzie non è necessaria, ma spetta al possessore del capitale la decisione finale di concedere il finanziamento o meno.
Prestito tra parenti senza interessi: come avviene lo scambio di denaro?
La consegna del denaro deve avvenire tramite bonifico o tramite assegno. La restituzione di questo, invece, può essere effettuata tramite bonifico, assegno, o cambiali. Se si tratta di piccole cifre, il debitore può restituire i soldi anche in contanti.
Anche il creditore, può scegliere la modalità dei contanti, purché il prestito sia inferiore ai cinquecento euro.
La scrittura privata
Anche un prestito tra parenti senza interessi necessita di una scrittura privata, affinché il creditore possa richiedere un rimborso via mezzi alternativi in caso di mancato pagamento delle rate. Il contratto, quindi, vale come decreto ingiuntivo, e potrà recuperare il denaro perduto senza avviare una causa legale.
Inoltre, la scrittura privata protegge anche gli eredi in caso di morte prematura del creditore. Questi, infatti, grazie al contratto potranno richiedere la restituzione del denaro al debitore.
La scrittura privata con data certa è obbligatoria nel caso di grosse cifre, per giustificare l’uscita di denaro su un conto corrente, e l’arrivo sull’altro.
Il contratto viene registrato presso l’Agenzia delle Entrate, in questo modo, l’ufficio di competenza capirà che l’entrata di una determinata cifra non deriva da un servizio prestato, o da una vendita, e che quindi non deve essere dichiarato come reddito percepito. Serve, inoltre, a dimostrare che il debitore può spendere più di quanto guadagna, o comunque più di quanto la sua capacità economica e finanziaria lo consente. In questo modo non verrà aperta alcuna indagine per evasione fiscale.
Perché affidarsi ad un parente per un prestito
Le banche, o comunque gli istituti finanziari concedono un prestito soltanto a chi ha realmente la capacità di dimostrare di poter restituire il denaro ricevuto.
Chi è senza lavoro, senza garante, o comunque senza garanzie alternative, potrà difficilmente ricevere un normale prestito personale dalla banca e dovrà accedere a soluzioni alternative. Tuttavia, non sempre ciò è possibile.
A volte, purtroppo, se non si hanno le caratteristiche necessarie per accedere ad un finanziamento garantito da enti pubblici, o a prestiti a fondo perduto, ma si è in una situazione economica scomoda, chiedere un capitale in prestito ad un altro privato potrebbe essere l’unica soluzione.
Rispetto ad un prestito tra privati sconosciuti tramite le Social Lending, il prestito tra parenti è possibile anche senza interessi. Inoltre, le due parti si conoscono e molto probabilmente si fidano l’uno dell’altro.
Ovviamente, se un parente ha un capitale abbastanza elevato da poterlo prestare, avrà sicuramente la capacità di fare da garante. Tuttavia, richiedere un prestito direttamente al parente, piuttosto che richiedergli di fare da garante, potrebbe far risparmiare un sacco di soldi evitando gli elevati interessi che richiedono le banche o le società finanziarie.
Richiedere un prestito ad un parente è più o meno immediato a seconda della cifra richiesta: l’assegno può essere fatto nel momento stesso in cui viene stipulata la scrittura privata.
Infine, trattandosi di un parente tra due persone conosciute, non vi è necessità di mostrare garanzie, in quanto il creditore conosce la situazione finanziaria dell’altro.
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