Carte di credito senza busta paga
Quale richiedere e come? Massimali, requisiti e informazioni sulle carte di credito senza busta paga
Negli ultimi anni l’utilizzo del contante, sia per motivi di comodità che per precise disposizioni di legge che prevedono dei limiti al suo utilizzo, si è notevolmente ridotto. Per i pagamenti vengono utilizzati quindi strumenti alternativi: tra questi, le carte di credito occupano un posto di primaria importanza. Per poterne avere una di solito è necessario possedere dei precisi requisiti che per molti aspetti coincidono con quelli richiesti per ottenere un prestito personale. Ma esiste la possibilità di avere delle carte di credito senza busta paga? Cerchiamo di capire se ci sono sono delle soluzioni disponibili al momento e scopriamo le loro caratteristiche principali.
A cosa serve e come si ottiene una carta di credito
I titolari di una carta di credito hanno la possibilità di pagare i loro acquisti anche quando non hanno denaro nel loro conto corrente: la banca di fatto anticipa le somme, per poi recuperarle dal conto stesso un giorno prestabilito del mese successivo a quello della transazione. La carta può essere utilizzata sia nei punti vendita fisici che nei negozi online e può essere impiegata anche per prelevare agli sportelli. Per ottenerla, il cliente deve sottoscrivere un apposito contratto con la sua banca: l’istituto emittente si impegna a mettere una determinata somma di denaro a disposizione del cliente, che a sua volta si impegna a restituire gli importi entro un preciso periodo di tempo. Alla base di tutto, quindi c’è un rapporto di fiducia tra le due parti: le banche prima di accordare fiducia ad un suo cliente si accerta della sua affidabilità, quindi di solito la carta di credito viene rilasciata solo a chi possiede una serie di requisiti.
Per avere una carta di credito bisogna avere compiuto almeno 18 anni (alcune banche fissano anche un’età massima, di solito intorno ai 75 anni), risiedere in Italia, essere titolari di un conto corrente, non essere segnalato come cattivo pagatore ed avere un reddito dimostrabile. Inoltre, è possibile che l’istituto emittente decida di assegnare la carta d credito solo in presenza di ulteriori condizioni, come ad esempio il fatto di essere suoi clienti da un determinato periodo di tempo oppure l’accredito sul conto corrente dello stipendio o della pensione. Per dimostrare la presenza di tutti questi requisiti, il cliente deve fornire alla banca dei documenti, tra ci la carta di identità, il codice fiscale ed il documento di reddito. Ed è proprio la presenza di quest’ultimo nella lista dei documenti necessari a creare diversi dubbi: non esistono carte di credito senza busta paga?
In quali casi si può richiedere una carta di credito senza busta paga
L’assenza di un contratto di lavoro a tempo indeterminato che garantisce uno stipendio fisso impedisce a tantissime persone di accedere a diversi prodotti bancari e finanziari: senza un reddito dimostrabile, infatti, non solo è molto difficile ottenere una carta di credito, ma si fa fatica anche a richiedere un finanziamento. Ma negli ultimi anni il mondo del lavoro è molto cambiato e sono tante le persone che non rientrano nella categoria dei lavoratori dipendenti. I dipendenti sono gli unici che percepiscono la busta paga, ovvero il documento che riepiloga le informazioni essenziali sulla posizione del lavoratore, ma soprattutto sulla formazione della sua retribuzione. In altre parole, si tratta del documento di reddito per eccellenza, ma va detto che non è l’unico che viene accettato da banche ed istituti emittenti.
Come accade per i tradizionali prestiti personali, le carte di credito senza busta paga vengono concesse senza particolari difficoltà anche ai pensionati ed ai professionisti o lavoratori autonomi. I primi infatti possono dimostrare la presenza di un reddito presentando i loro ultimi cedolini della pensione, mentre i secondi lo possono fare mostrando la loro dichiarazione dei redditi. Ma neanche questo allargamento del concetto di documento di reddito è sufficiente per trovare una soluzione adatta a tutti: le categorie di soggetti che non hanno nessun pezzo di carta per dimostrare la presenza i un reddito sono davvero molte. Tra di loro figurano le casalinghe, gli studenti, i giovani che stanno avviando una loro attività, i lavoratori irregolari ed i disoccupati. Parliamo di milioni e milioni di persone: possibile che per loro non ci sia alcuna possibilità di avere una carta di credito senza busta paga?
Ovviamente non si deve correr il rischio di generalizzare: non tutti quelli che non hanno un documento di reddito si trovano nella stessa situazione economica e finanziaria. Tra di loro infatti c’è anche chi può contare su un’entrata sicura e fissa: l’esempio più comunque è quello relativo ai proprietari di un immobile ceduto in locazione che ogni mese ricevono il canone di affitto dagli inquilini. Insomma, chi è titolare da diverso tempo di un conto corrente presso una banca, può contare su un’entrata certa ed ha un saldo positivo consistente può riuscire a convincere lo stesso istituto a concedergli una carta di credito senza busta paga. Purtroppo tutti gli altri dovranno accontentarsi di soluzioni alternative: le più importanti sono senza dubbio le carte revolving e le carte prepagate.
Le carte revolving senza busta paga
Quando si parla di carte di credito senza busta paga, la carta revolving è una delle prime alternative che vengono proposte. In realtà si tratta di un prodotto particolare, che permette di accedere ad un plafond prestabilito per effettuare i suoi acquisti, con la possibilità di rimborsare le somme (maggiorate degli interessi) tramite il pagamento di rate mensili. La differenza principale con le tradizionali carte di credito si trova proprio nella modalità di rimborso: la carta di credito prevede la restituzione in un’unica soluzione, mentre la carta revolving prevede un rimborso rateale. Un’altra particolarità consiste nel fatto che il plafond si ricostituisce man mano che vengono pagate le rate. L’entità della somma massima viene definita in sede di contratto, dopo che la banca ha fatto le sue valutazioni in merito all’affidabilità creditizia del richiedente: solitamente il plafond è compreso tra i 1.500 ed i 5.000 euro.
Le carte revolving, che a volte vengono chiamate anche carte di credito rateizzabili, hanno alcuni aspetti positivi e qualche lato negativo. Tra i pro figurano la facilità di utilizzo dello strumento e la comodità di dilazionare il costo dei propri acquisti. Nell’elenco dei contro invece finiscono i costi: al di là delle spese di gestione (che possono variare notevolmente tra un emittente e l’altro), i tassi di interesse applicati sono decisamente più alti rispetto a quelli previsti per un normale prestito personale. Il TAEG in media si aggira tra il 15% ed il 20%: per questo la carta, per quanto comoda ed utile, merita di essere presa in considerazione solo per un utilizzo saltuario. E poi bisogna aggiungere che non tutte le banche e gli istituti di pagamento rilasciano le loro carte revolving a chi non ha una busta paga: un documento di reddito (che può essere anche il modello Unico per i professionisti ed il cedolino della pensione per i pensionati) è quasi sempre necessario.
Le carte prepagate: pro e contro
L’altra alternativa principale alle carte di credito senza busta paga è rappresentata dalle carte prepagate. Sono un prodotto che negli ultimi anni si è diffuso in maniera esponenziale e di fatto rappresentano uno strumento di pagamento facilmente ottenibile, anche da chi non possiede alcun documento di reddito. In questo caso, infatti, il saldo della carta non viene “caricato” dalla banca o dall’emittente, ma dal cliente stesso o da altri soggetti. La carta può essere utilizzata per pagare i propri acquisti in negozio e online, ma in alcuni casi anche per prelevare agli ATM. A differenza di quanto accade con la carta di credito, che permette di superare quello che è il saldo del proprio conto corrente, le carte prepagate possono essere utilizzate solo entro i limiti dell’importo che vi è caricato. Le carte prepagate possono essere di diverse tipologie: la distinzione più comune è quella che vede le classiche ricaricabili da una parte e le carte con IBAN dall’altra.
Le ricaricabili con IBAN sono un prodotto ibrido, perché oltre alle funzioni classiche delle ricaricabili permettono di effettuare alcune operazioni tipiche del conto corrente, come ad esempio l’invio e la ricezione di bonifici, la domiciliazione delle utenze, l’accredito dello stipendio ed il pagamento delle bollette. Se ne parla poco ma c’è anche una terza categoria di prepagata, quella delle carte usa e getta: si differenziano dalle altre perché non possono essere ricaricate, quindi una volta esaurito il saldo iniziale non possono più essere utilizzate; si tratta anche delle uniche carte anonime, nel senso che non bisogna presentare alcun documento per ottenerle e sulla loro superficie non è stampato il nome del titolare.
Come nel caso delle carte revolving, anche le prepagate presentano dei pro e dei contro che vanno analizzati prima di poterle prendere in considerazione come alternativa concreta alle carte di credito senza busta paga. Il vantaggio principale è sicuramente la facilità con cui possono essere ottenute: non serve avere un reddito dimostrabile per avere una carta prepagata, ricaricabile o con IBAN; si tratta poi di uno strumento molto pratico sia per pagare gli acquisti che per ricevere somme di denaro da altre persone tramite delle semplici ricariche; i costi sono molto contenuti (ma molto dipende anche dal tipo di carta che si sceglie) ed il budget viene facilmente tenuto sotto controllo. Tra gli svantaggi, invece, bisogna inserire la mancanza di un plafond a cui attingere oltre il saldo della carta ed i limiti di utilizzo imposti dall’istituto emittente. Inoltre, in alcuni casi le carte prepagate non possono essere utilizzate per le prenotazioni di alcuni servizi (ad esempio, per noleggiare un’auto vengono accettate le carte di credito, ma non le prepagate).
Quali sono le migliori carte di credito senza busta paga?
Anche se non sono moltissime, se si considerano le varie tipologie di carte di credito senza busta paga le opzioni non mancano. Per scegliere quella più adatta alle proprie esigenze è necessario considerare alcune caratteristiche fondamentali. Innanzi tutto bisogna accertarsi che la carta appartenga ad un circuito valido e diffuso (non ha senso avere una carta se poi non può essere utilizzata praticamente da nessuna parte), poi bisogna controllare i costi, tra eventuali canoni, interessi e commissioni varie. Tra le varie soluzioni disponibili oggi ce ne sono alcune che meritano di essere sottolineate.
Carta Easy Compass
La carta revolving emessa da Compass può essere richiesta anche senza busta paga, a patto di presentare un altro giustificativo di reddito (ad esempio il cedolino della pensione o la propria dichiarazione dei redditi). La carta viene concessa presso le filiali della finanziaria alle persone che hanno un’età compresa tra i 18 ed i 72 anni. I titolari di Carta Easy hanno a disposizione un fido iniziale da 1.500 euro, che può essere utilizzato per pagare presso i negozi e gli e-commerce convenzionati con il circuito VISA e di prelevare contanti agli ATM sia in Italia che all’estero. Le rate di rimborso hanno un importo fisso tra i 50 ed i 250 euro stabilito in base al saldo dell’ultimo estratto conto. Il TAN è fisso al 21,40% ed il TAEG massimo è pari al 23,63%.
Carta di credito prepagata Viabuy
Si tratta di una delle soluzioni più apprezzate da chi non dispone di una busta paga visto che per il suo rilascio non viene effettuato alcun controllo reddituale. La carta appartiene al circuito Mastercard e può essere utilizzata per effettuare pagamenti nei negozi fisici e online, ma essendo dotata di codice IBAn permette anche di fare e ricevere bonifici. Le ricariche possono essere fatte in contati presso qualsiasi banca. Al momento dell’emissione è necessario pagare 69,90 euro, somma che corrisponde al canone dei primi tre anni.
UniCreditard Flexia Classic
Sul sito ufficiale del grande gruppo bancario viene definita come una carta di credito a modalità di rimborso opzionale, nel senso che permette al suo titolare di scegliere tra più modalità di restituzione delle somme impiegate. Il rimborso infatti può avvenire a saldo (il classico pagamento in un’unica soluzione nel mese successivo) oppure con rate mensili; a seconda dell’importo, questo secondo metodo revolving permette di dilazionare il rimborso in 3, 6, 10, 12, 15 o 20 mesi. Il prodotto è riservato ai soli correntisti Unicredit e prevede un costo di emissione di 10 euro ed il pagamento di una quota annuale pari a 42 euro; nel caso in cui venga scelto il rimborso rateale verrà applicato un TAN fisso al 13,90% ed un TAEG pari al 14,82%. L’entità del fido, stabilito dopo un’analisi creditizia da parte della banca, può andare dai 1.000 ai 5.000 euro.