Mutuo senza busta paga: si può? Informazioni e richiesta
Prendere un mutuo senza busta paga, si può richiedere?
Nel corso del tempo sono state sviluppate diverse formule di finanziamento, in modo da poter offire una soluzione per ogni tipo di esigenza. Per l’acquisto o la ristrutturazione di un immobile solitamente si ricorre al mutuo: la concessione di finanziamenti di questo tipo è legata alla presenza di una serie di requisiti da parte del richiedente, tra i quali figura anche l’esistenza di un reddito dimostrabile. Sorgono quindi dei dubbi: si può avere un mutuo senza busta paga? Cerchiamo di capire se è un’operazione fattibile e forniamo tutte le informazioni necessarie per presentare la richiesta.
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Requisiti e documenti necessari per ottenere un mutuo
Navigando sui siti ufficiali dei vari istituti di credito si può leggere che per ottenere un mutuo è necessario che il richiedente abbia una serie di requisiti. I cosiddetti requisiti legali sono rappresentati dalla cittadinanza italiana o europea, dalla residenza in Italia e dall’avere un’età superiore ai 18 anni. È opportuno sottolineare che in realtà anche gli stranieri possono ottenere il finanziamento, a patto che siano residenti in Italia e che abbiano un’occupazione da un determinato periodo di tempo. Ci sono poi i requisiti di carattere economico: durante la fase di istruttoria la banca si accerta che il cliente abbia una capacità di rimborso adeguata alla somma richiesta; il parametro più importante in questo tipo di valutazione è rappresentato dal rapporto tra la rata di rimborso del mutuo ed il reddito mensile percepito dal richiedente (solitamente la rata non può superare un terzo del reddito). Per dimostrare la presenza di questo reddito è necessario fornire alla banca il corrispondente documento.
Qual è la prima cosa che viene in mente quando si parla di documento di reddito? La busta paga, è ovvio! La legge prevede che tutti i datori di lavoro debbano consegnare ai loro dipendenti un prospetto che riepiloghi i dati anagrafici, la qualifica professionale e diverse informazioni sulla retribuzione. Il nome “busta paga” è stato ereditato direttamente dalla busta in cui il datore di lavoro metteva i soldi con gli stipendi da consegnare ai suoi operai, mentre oggi viene usato per indicare quel documento contabile che permette di certificare il reddito e la sua composizione. Quando ci si rivolge ad una banca per richiedere un mutuo, dunque, bisogna fornire diversi documenti: quelli anagrafici, ovvero la carda di identità (il permesso di soggiorno per gli stranieri), il codice fiscale ed il certificato contestuale di residenza e famiglia, quelli relativi all’immobile, ovvero la proposta di acquisto o il preliminare, l’atto di provenienza, la planimetria catastale e la concessione edilizia se si tratta di immobile di nuova costruzione, e quelli reddituali. E questo potrebbe far pensare che sia impossibile ottenere un mutuo senza busta paga.
Chi può richiedere un mutuo senza busta paga e che garanzie può offrire
La busta paga rappresenta per la banca una garanzia per la capacità di rimborso del cliente. In assenza di tale documento ottenere un mutuo diventa più complicato, anche se non è persa ogni speranza. I pensionati, per esempio, non hanno una busta paga, ma percepiscono un reddito stabile e costante (la pensione) che può essere facilmente dimostrabile: al posto della busta paga loro possono presenta il cedolino della pensione e per l’erogazione del finanziamento non ci sono problemi; l’unica difficoltà potrebbe essere rappresentata dai limiti anagrafici, visto che di solito le banche di solito fissano ad 80 anni l’età massima che si può avere al termine del piano di rimborso. Anche i lavoratori autonomi possono ottenere un mutuo senza busta paga presentando altri documenti di reddito: questi soggetti, a differenza di dipendenti e pensionati no hanno un’entrata fissa, quindi a banca oltre alla dichiarazione dei redditi potrebbe richiedere altri documenti (come ad esempio quelli che dimostrano eventuali proprietà immobiliari o garanzie simili) per avere un’idea sulla reale entità del patrimonio del richiedente e, quindi, sulla sua capacità di rimborso.
I veri problemi, se così si può dire, sorgono per quelle persone che non rientrano nelle tre categorie appena citate, ovvero lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi e pensionati. Sono davvero tante le categorie che possono essere interessate ad ottenere un mutuo senza busta paga: dai disoccupati ai lavoratori irregolari, passando per i giovani alla ricerca di un impiego e quelli che stanno cercando di dare il via ad un’attività tuta loro. Potrebbe sembrare strano, ma per provare a convincere la banca a rilasciare un mutuo senza busta paga si può provare la strada delle garanzie alternative, esattamente come abbiamo visto, per esempio, per i prestiti senza busta paga di Intesa Sanpaolo. La garanzia alternativa più gettonata è l’accensione di un’ipoteca su un immobile di proprietà: ovviamente il valore dell’immobile e quindi dell’ipoteca sia in linea con l’importo richiesto. L’altra garanzia che può dare buone chance di ottenere il finanziamento è rappresentata dalla presenza di un garante, ovvero di una persona che accetti di diventare coobbligato l rimborso, impegnandosi con la banca a versare le rate del mutuo nel caso in cui il debitore principale si riveli inadempiente. Ovviamente non tutti possono fare da garante: le banche accettano solo persone affidabili dal punto di vista finanziario (niente protestati e cattivi pagatori) e che abbiano una solidità economica tale da poter affrontare senza eccessivi problemi il pagamento della rata.
Ottenere un mutuo senza busta paga grazie al Fondo Garanzia Prima Casa
Ma non è tutto: il mondo dei finanziamenti è talmente vasto e ci sono opportunità per tutti. Alcuni soggetti, per esempio, possono ottenere un mutuo senza busta paga (e senza garante) grazie ad una particolare forma di garanzia pubblica offerta dal Fondo di Garanzia Prima Casa, la cui gestione è stata affidata al Consap. In rete si possono trovare tante informazioni sull’argomento, a volte anche un po’ fuorvianti: spesso, infatti, si parla di mutuo Consap 100%, ma bisogna specificare che la garanzia pubblica può arrivare al 50% o all’80% e che la sua presenza, in determinati, può permettere ai richiedenti di ottenere un finanziamento che copra per intero il valore della casa. La garanzia al 50% può essere richiesta da chiunque abbia intenzione di acquistare la sua prima casa, a patto di on avere altri immobili ad uso abitativo e che il finanziamento non superi i 250.000 euro. La garanzia all’80% è riservata a chi non possiede un altro immobile ed ha un reddito ISEE inferiore ai 40.000 euro e rientra nelle seguenti categorie:
- coppie (sposate o conviventi da almeno due anni) in cui almeno un componente abbia meno di 35 anni;
- famiglie composte da un unico genitore e figli minori;
- giovani con meno di 36 anni;
- conduttori di alloggi di proprietà degli istituti autonomi per le case popolari.
Anche in questo caso l’importo complessivo del mutuo non può andare oltre i 250.000 euro e non deve rientrare nelle categorie catastali A1, A8 e A9, rispettivamente abitazioni signorili, ville, castelli e palazzi, ovvero le cosiddette categorie di lusso. Un altro aspetto su cui occorre fare chiarezza la modalità con cui presentare la richiesta per ottenere il mutuo con il Fondo di Garanzia Prima Casa: le domande devono essere presentate alle banche che aderiscono al progetto e non al Consap presentando l’apposito modulo (si può scaricare dal sito del Consap o dal portale del MEF, ma si può trovare anche in banca); l’istituto di credito non richiede ulteriori garanzie (non assicurative) oltre all’ipoteca sull’immobile che viene acquistato e alla garanzia prestata dallo Stato. Dopo aver ricevuto la comunicazione da parte della banca, il Consap ha venti giorni di tempo per comunicare l’esito della sua istruttoria in merito alla concessione della garanzia; da quel momento, la banca ha 90 giorni di tempo per comunicare al Consap il perfezionamento del mutuo o la sua mancata concessione.
Conclusioni
In linea di massima, il reddito percepito dal richiedente e le garanzie che questo può proporre sono le variabili principali che una banca prende in considerazione quando riceve una domanda di finanziamento per l’acquisto di una casa. Quando si tratta di mutui senza busta paga, assumono un peso maggiore l’entità dell’importo richiesto e la lunghezza del piano di ammortamento. Questo significa che se non c’è un documento di reddito e non si rientra nelle casistiche esposte in precedenza, si può fare un tentativo riducendo la cifra domandata oppure optando per piani di rimborso di maggiore durata, che prevedono rate più basse, anche se risultano essere più costosi in termini assoluti. Vista la crescente percentuale della popolazione che non ha un reddito fisso, negli ultimi anni sono state introdotte delle formule per facilitare l’accesso al credito, soprattutto per determinate categorie di soggetti, come i giovani che vogliono comprare la loro prima casa. Ottenere un mutuo senza busta paga non è semplicissimo, ma come abbiamo visto si possono trovare diverse soluzioni e non è il caso di arrendersi al primo rifiuto.
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